No, nessuno comprende gli altri, checché si pensi, checché si dica, checché si tenti. La terra sa forse che cosa avviene nelle stelle gettate lassù? Ebbene, non maggiormente l’uomo sa quello che avviene in un altro uomo. Noi siamo lontani uno dall’altro più di quegli astri, siamo soprattutto isolati, perché il pensiero è insondabile. Conosci qualcosa di più spaventoso di questo sfiorare essere che non possiamo penetrare? Ci amiamo l’un l’altro come se, incatenati vicinissimi, tendessimo le braccia senza riuscire a congiungerci. Ci travaglia un torturante bisogno d’unione, ma tutti i nostri sforzi rimangono sterili, i nostri abbandoni inutili, le nostre confidenze infruttuose, i nostri amplessi impotenti, le nostre carezze vane. Quando vogliamo compenetrarci, gli slanci dell’uno verso l’altro non fanno che urtarci l’uno contro l’altro. E io ho un bel volere donarmi interamente, aprire tutte le porte della mia anima: ma non riesco ad abbandonarmi. Conservo in fondo, proprio nell’intimo, quel luogo segreto di me dove nessuno penetra. Nessuno può scoprirlo, entrarvi, perché nessuno m’assomiglia, perché nessuno comprende nessun altro
Guy de Maupassant
Solitudine
Racconti fantastici